In Italia meno di un regista su sei è donna, rispetto a circa una su tre in Austria, Svezia o Norvegia. L’unico Paese in Europa con un numero di registe donna inferiore all’Italia è la Bulgaria (15% contro il 14%), in una panoramica di 30 Paesi europei, in cui le statistiche sono state raccolte dall’Osservatorio Europeo dell’Audiovisivo (EAO). Confrontando il numero di lungometraggi prodotti tra il 2018 e il 2023, l’organizzazione francese Lab Femmes de Cinéma rivela che, nonostante una nuova legge sul cinema sia stata adottata in Italia nel 2016 e prorogata poi nel 2021 per sostenere finanziariamente e in modo più rilevante le registe, la situazione delle donne nell’industria cinematografica in Italia è migliorata di ben poco.
Tra il 2019 e il 2022 le registe di documentari sono passate dal 17% al 25%, e dall’11% al 13% quelle di lungometraggi di finzione. Attualmente non sono disponibili dati statistici ufficiali che riguardano l’equilibrio di genere in altre professioni cinematografiche, come direttori della fotografia, compositori, sound designer o montatori. In Italia, inoltre, non esistono dati ufficiali sulle persone non binarie che ricoprono queste posizioni chiave dell’industria cinematografica.
Il Trieste Film Festival ha tradotto in italiano uno studio sul ruolo e la posizione delle donne registe in Europa prodotto dal Lab Femmes de Cinéma, un think tank francese che si occupa di parità e diversità nell’industria cinematografica e audiovisiva. Lo studio, messo a disposizione sul sito triestefilmfestival.it., viene redatto e aggiornato annualmente e segue l’evoluzione delle politiche attuate dai diversi Paesi Europei.
“I Paesi con la migliore uguaglianza di genere nell’industria cinematografica, come ad esempio l’Islanda con il 37% di registe donne, sono quelli che hanno adottato già da alcuni anni delle politiche ambiziose e multidisciplinari che miravano a promuovere una maggiore uguaglianza nel cinema. Nonostante l’Italia abbia fatto molti sforzi negli ultimi anni, di questo passo la parità è lontana almeno di cinque decenni”, ha commentato Fabienne Silvestre, direttrice del Lab Femmes de Cinéma.
“Il TSFF sostiene la parità di genere attraverso il proprio programma e grazie a numerose azioni mirate, tra le quali un focus che dedichiamo ogni anno alle registe europee, “Wild Roses”, un omaggio al talento e alla creatività femminili, scegliendo ogni un anno un paese europeo diverso. E’ nostra intenzione incoraggiare altri festival cinematografici e altre realtà culturali a noi affini ad utilizzare e diffondere lo studio prodotto da “Lab Femmes de Cinéma“, per continuare a fare rete su iniziative comuni che ci vedono impegnate a sostenere la parità di genere nell’industria audiovisiva italiana in modo efficace e costante”, ha commentato Nicoletta Romeo, direttrice artistica del Trieste Film Festival.
Secondo i dati del Lab Femmes de Cinéma, nei Paesi europei esiste ancora il ‘soffitto di cristallo’ per le donne registe. In base ai dati rilevati in 18 Paesi, un numero abbastanza equo di donne e di uomini si diploma alle scuole di cinema, ma meno di un quarto delle donne arriva al primo o al secondo lungometraggio e solo 1 donna su 6 dirige il terzo lungometraggio. Inoltre, nel 2023, solo alcuni centri cinematografici nazionali hanno promosso delle misure per migliorare la situazione dei regist* non binar*.
Lo studio annuale è condotto in collaborazione con l’Osservatorio Europeo dell’Audiovisivo (OEA) e l’associazione European Film Agency Directors (EFAD), con il sostegno del Ministero della Cultura francese e del Centro nazionale del cinema (CNC). Lo studio è stato tradotto in francese, inglese, italiano, lituano, serbo grazie al supporto del network Moving Images – Open Borders (MIOB).
STUDIO 2023 DEL LAB FEMMES DE CINÉMA (in italiano)
SINTESI DELLO STUDIO (in italiano)
Informazioni:
femmesdecinema.org (lo studio è disponibile in lingua inglese, francesce, serbo, lituano e italiano)
Lise Perottet
Lab Femmes de Cinéma
General Coordinator of the Lab Femmes de Cinéma
+337 504 99567
lperottet@femmesdecinema.org
Goda Januškevičiūtė
Moving Images – Open Borders (MIOB)
Head of Communications
+370 610 34427
info@miob.info
Carolina Stera
Moving Images – Open Borders (MIOB)
Project Manager
+39 040 3476076
aac@alpeadriacinema.it